Scelta del partner

Tratto e adattato dall' articolo pubblicato il 08.02.2008 su RIMINI DONNA, RD Editore da Rimini Comunicazione srl

scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo. Titolo originale:"Scegliere il Partner"

A Milano città metropolitana vivono tante persone eppure in tanti fanno fatica a incontrarne una per "giusta" per fare coppia....

 

La strutturazione della città, la relativa articolazione dei mezzi di trasporto pubblico e le distanze fra i diversi luoghi della capitale, fanno si che uomini e donne socializzino soprattutto grazie alla combinazioni di diversi fattori, per esempio:

la vicinanza geografica, la disponibilità dei mezzi di trasporto oppure la condivisione di interessi legati al tempo libero (palestra, jogging, biblioteche librerie, cinema, teatri, eventi culturali in genere, ecc.).

O ancora grazie all'assidua frequentazione dovuta alla condivisione delle esperienze nel contesto lavorativo.

 

Certo è che sempre un numero maggiore di ragazzi e ragazze ma anche di persone più avanti con l'età, si affidano per la prima "selezione" alle Apps oggi gratuitamente scaricabili e utilizzabili con i vari smart phone.

 

Di fatto, la scelta del partner in una città come Roma può essere largamente influenzata dalle distanze.

 

Caro Dottore, ho 31 anni, sono single da 6 anni dopo una storia affettivamente molto travagliata di 4 anni di convivenza nella quale avevo creduto troppo, soffrendo profondamente anche diverso tempo dopo che ci siamo lasciati per incompatibilità di carattere. In 6 anni da single ho fatto continue esperienze sentimentali negative tanto da non poterle neppure definire delle “storie”. I ragazzi che ho scelto solo all’inizio, al primo incontro, sembravano corrispondere a quell’ideale di uomo che ho sempre desiderato ma poi dopo il terzo appuntamento provavo forti dubbi che poi si sono trasformati, puntualmente, in delusioni. Vedo le mie più care amiche sposarsi un dopo l’altra e sento dentro di me una grande insicurezza e la paura di rimanere sola. Incomincio a pensare che ci sia in me qualcosa che non va.

 

 

 

Gentilissima Signorina Gina, se fosse qui davanti a me avremmo approfondito cosa intende lei per “incompatibilità di carattere” cioè quali sono state le difficoltà specifiche che hanno determinato la fine della sua esperienza di convivenza.

 

Le avrei anche chiesto, per meglio comprendere la sua situazione, come, oggi si stia approcciando con i ragazzi. E’ chiaro comunque che le delusioni precedenti abbiano condizionato il suo modo di pensare agli uomini alimentando dubbi su quello che cerca.

 

Probabilmente dopo tante ferite affettive la sua mente è più concentrata a riconoscere, nelle comunicazioni e nei comportamenti degli uomini, i campanelli d’allarme come dei rischi e delle minacce al suo benessere. La mente per difenderci dal disagio potrebbe abituarsi ad ingigantire questi segnali di minaccia tanto da determinare la decisione di non proseguire più quella frequentazione proprio per la paura di soffrire ed essere deluse un’altra volta. Il rischio della perdita e del dolore, della delusione come però anche l’opportunità del piacere condiviso, della serenità e del benessere sono intrinseci nella vita di ciascuno e in ogni rapporto umano che non sia superficiale.

 

Una cosa è essere selettive ed esigenti ed un'altra è idealizzare un modello di uomo che nella realtà non esiste. Si può imparare anche a scegliere un partner ponendo più attenzione alla persona che oggi ci sta di fronte con tutto l’arcobaleno di emozioni che ci può far vivere in ogni suo momento, nel bene e nel male. Si può disapprendere la tendenza a decidere con chi fare coppia, impulsivamente e solo, sulla base dei ricordi che abbiamo delle relazioni affettive che ci hanno fatto male in passato.

 

Nella formazione di una coppia solida e stabile dopo una fase di innamoramento si passa quasi sempre ad un'altra fase di disillusione che permette ad entrambi partner, se superata positivamente, di amarsi nel senso più maturo.

 

Ogni persona ha del buono ma spesso solo nel tempo ce ne accorgiamo come però anche l’opportunità del piacere condiviso, della serenità e del benessere sono intrinseci nella vita di ciascuno e in ogni rapporto umano che non sia superficiale.

 

Una cosa è essere selettive ed esigenti ed un'altra è idealizzare un modello di uomo che nella realtà non esiste. Si può imparare anche a scegliere un partner ponendo più attenzione alla persona che oggi ci sta di fronte con tutto l’arcobaleno di emozioni che ci può far vivere in ogni suo momento, nel bene e nel male. Si può disapprendere la tendenza a decidere con chi fare coppia, impulsivamente e solo, sulla base dei ricordi che abbiamo delle relazioni affettive che ci hanno fatto male in passato.

 

Nella formazione di una coppia solida e stabile dopo una fase di innamoramento si passa quasi sempre ad un'altra fase di disillusione che permette ad entrambi partner, se superata positivamente, di amarsi nel senso più maturo.

 

Ogni persona ha del buono ma spesso solo nel tempo ce ne accorgiamo.